Tonica, luminosa e soprattutto sana: è così che dovrebbe essere e apparire la pelle, indipendentemente dall’età, per la maggior parte delle donne italiane intervistate da Kleresca, realtà attiva nel settore dermatologico, nell’ambito di un’indagine sul rapporto degli italiani con la propria pelle del viso.

E le rughe? Per il 17% delle intervistate non sono un problema e non c’è motivo di nascondere, mentre per il 65% sono anzi un’espressione della propria identità. Ad avere un rapporto più sereno con i segni del tempo sono soprattutto le donne tra i 46 e i 65 anni: il 68% considerano le rughe parte della propria storia e solo il 16% le vorrebbe cancellare. Meno convinte le donne tra 36 e i 45 anni: in questo caso i risultati si attestano rispettamene al 61% e al 21%. Scostamenti più marcati se prendono in considerazione solo le risposte delle donne che dichiarano di avere le rughe: il 75% delle intervistate tra i 46 e i 65 anni si riconosce nei propri segni del tempo, mentre questo dato scende al 53% per quelle tra i 36 e i 45 anni.

“La tendenza che osserviamo negli ultimi anni è di un’attitudine positiva nei confronti dei naturali segni del tempo a cui corrisponde un’attenzione maggiore verso la generale salute del viso”, commenta il dermatologo Gianluigi Simonelli.

E se non si fosse contente dell’aspetto del proprio viso? Il 33% delle donne sarebbe aperto alla chirurgia estetica o a trattamenti dermatologici specifici, mentre il 34% è più propenso per il no e un altro 33% ammette di non essersi ancora posto il quesito. Diversa età, diversa opinione: tra le donne che dichiarano di avere le rughe, la fascia d’età 36-45 sarebbe disposta a sottoporsi a procedure nel 59% dei casi, contro il 30% della fascia 46-65.

Tutte d’accordo invece nel ritenere che oggi, rispetto a cinque anni fa, i trattamenti estetici dovrebbero garantire come risultato un aspetto più naturale. Per questo motivo, il timore di un gonfiore eccessivo di labbra e zigomi frenerebbe il 59% delle intervistate dall’uso del filler. Tra i motivi per cui si guarda con sospetto la tossina botulinica ci sono i possibili effetti collaterali come eritema e cefalea (46% delle risposte) e le conseguenze sull’espressioni del viso (43%).

Qual è quindi la caratteristica più importante di un trattamento per il viso per le donne intervistate da Kleresca? Per il 43% non dovrebbe avere effetti collaterali, mentre per il 16% non deve essere doloroso né creare fastidio. Il 37% spera in risultati in tempi brevi e il 4% desidera che nessuno si accorga che lo si è effettuato.

“Pelle radiosa, aspetto sano, segni del tempo attenuati, pochi effetti collaterali, zero fastidio e risultati immediati: difficile coniugare tutte queste necessità in un unico trattamento, ma anche in campo estetico la ricerca ha portato a interessanti innovazioni”, commenta Simonelli. “Tra le più recenti, la tecnologia biofotonica offre risposta a molte richieste in ambito di trattamenti di skin rejuvenation”.

Questa tecnologia sfrutta la luce, sottoforma di energia luminosa fluorescente, per riattivare e stimolare i naturali processi biologici delle cellule della cute, portando a un aumento della produzione di collagene fino al 400%, migliorando l’incarnato, nonché attenuando i segni del tempo.

“L’energia luminosa fluorescente ha un’elevata sicurezza, con un fastidio minimo e pochi effetti collaterali transitori”, aggiunge Simonelli. “I risultati, in termini di pelle più tonica e radiosa, si notano già dal primo dei quattro appuntamenti previsti, con un miglioramento nel lungo periodo della texture e della qualità globale della cute”.