Villa Bibbiani, la storica cantina toscana che nel 2018 ha ripreso la produzione dei suoi vini, presenta il suo Flora: elegante rosato dal cuore di uve 100% Sangiovese, affinato sei mesi, è sinonimo di freschezza e carattere. Un compagno ideale di aperitivi nelle calde serate estive.

Villa Bibbiani Flora IGT 2019 riassume nel nome l’intensità del bouquet floreale che lo caratterizza. Il suo colore rosa delicato “alla provenzale” soddisfa già alla vista quella che poi sarà la sua piacevolezza nel gusto. Al naso spiccano note di piccoli frutti rossi che compongono il suo profumo fragrante, insieme a sentori agrumati e di melograno. Al palato è fresco e vibrante, con un finale profondo e persistente.

Il progetto del Flora è arrivato a seguito della ripresa dell’attività di Villa Bibbiani, dopo due anni di lavori di ristrutturazione che hanno dotato la cantina di tecnologie per la vinificazione all’avanguardia. La produzione del rosato conferma l’elevata versatilità del principale vitigno della tenuta: il Sangiovese è infatti una varietà estremamente duttile, in grado di dar vita sia a vini giovani sia a vini dal grande potenziale d’invecchiamento, oltre a ottimi rosati.

Il Flora è un vino adatto a tutti i giorni, che ben si sposa con i piatti della cucina mediterranea. Un vino che rappresenta la “faccia” estiva e leggera della Toscana. “Produciamo il nostro rosato con la tecnica del salasso, raccogliendo a mano il Sangiovese cresciuto nelle zone più fresche e ventilate della nostra tenuta”, racconta Leopoldo Morara, enologo e responsabile cantina di Villa Bibbiani. “Rispetto agli altri nostri vini, si vendemmia un po’ prima per conservare quell’acidità che conferisce freschezza al prodotto. Il risultato è un vino dalla grande complessità aromatica e con il giusto corpo conferito da equilibrati tannini.”

Flora, un vino dedicato alle camelie di Villa Bibbiani

Le etichette dei vini di Villa Bibbiani prendono ispirazione dai fiori e dagli alberi del parco botanico ideato nell’800 dall’allora proprietario della tenuta, il Marchese Cosimo Ridolfi. Il Flora celebra la Camelia Ridolfiana, la più apprezzata dal vivaista e agronomo toscano dal quale appunto prende il nome. Ben 195 erano appunto le varietà di camelia che arricchivano la sua collezione.

Le prime camelie approdarono dall’Asia in Inghilterra poco prima del 1750 e in pochi anni questi fiori ebbero una diffusione velocissima, scatenando una moda e anche una mania. Firenze ne è stata la capitale italiana con la sua collezione più famosa, quella appunto del Marchese, nella tenuta di Villa Bibbiani.