Cultura del territorio, rispetto delle biodiversità, viticoltura naturale, accoglienza e condivisione: le parole chiave di una casa in bioedilizia by Rubner Haus nella Riviera del Garda
Nella Valtènesi, una regione centrale della Riviera del Garda a ridosso delle colline moreniche intorno al lago, sorge la casa che ha preso il nome di Casa Vigna. Realizzata da Rubner Haus, la casa forma un unicum con il paesaggio e il territorio circostante.
La scelta di abitare e coltivare la terra in questa regione nasce soprattutto dal grande rispetto della famiglia verso la cultura di questo territorio e la straordinaria biodiversità da proteggere. La strada verso la sostenibilità è stata perseguita anche nelle scelte architettoniche, privilegiando materiali naturali traspiranti e isolanti in grado di garantire efficienza energetica, optando per energie rinnovabili, gestendo rifiuti e acque reflue responsabilmente e pensando al futuro: in caso di demolizione, la casa non rilascerà materiale tossico nell’ambiente.
«Questo posto esprime il nostro modo di lavorare ma anche di vivere», spiega la proprietaria di casa, «Coltiviamo il terreno in modo naturale, senza pesticidi e diserbanti –curiamo la sostenibilità in ogni fase del processo vitivinicolo, compreso il packaging – e favoriamo la biodiversità di piante e animali: in questo ecosistema il patrimonio faunistico è ricchissimo e vive tra uliveti, vigneti, una riserva naturale. È nostro dovere proteggerlo con le scelte giuste.».
Come costruire in bioedilizia in armonia con il territorio circostante. I tetti sfalsati ritmano l’edificio proprio come i vigneti fanno con il terreno. Una piccola corte protetta da un ulivo centenario segna il passaggio tra gli ambienti living, con l’ampio salotto luminoso, la zona pranzo e la cucina, e la zona notte, con la stanza padronale, le due camere per i bambini, l’area relax e la sala giochi, e due bagni dedicati per ciascuna camera da letto. Il calore interno della casa, con i suoi arredi chiari, i grandi divani, le lampade da terra che mimano la forma delle bottiglie di vino, le testure e i colori naturali, che combinano con intelligenza le atmosfere delle antiche cascine con un’estetica moderna, mai noiosa, proseguono all’esterno nel porticato che è forse la zona più vissuta quando il tempo è mite. Qui all’ora del tramonto va in scena ogni giorno uno spettacolo fantastico, con il sole che cala nelle vigne.
All’interno, mezzanini e soppalchi permettono agli spazi di dialogare tra loro, perché questa sembra essere la cifra distintiva della famiglia: unire anziché separare, accogliere anziché chiudere, condividere senza trattenere. «Avevamo fin dall’inizio il sogno di fare hospitality», continua la proprietaria di casa: «presto si aggiungerà una wine spa e resort nella cascina ottocentesca che fa parte della proprietà e dove già riceviamo le persone per offrire degustazioni nella nostra “cantina aperta”».
n questa scenografia variegata, Casa Vigna sembra un elemento del paesaggio che si inserisce armoniosamente tra l’adiacente struttura antica con la sua cantina del ‘500, e i filari di vigneti.