Sono undici i bartender italiani si avviano alla finale. Tra i candidati sarà scelto il bartender italiano che andrà alla finale globale per competere al titolo di ITALICUS Bar Artist Of The Year 2021-22

Si avvicina la proclamazione del vincitore dell’ART OF ITALICUS APERITIVO CHALLENGE, la competizione che premia il bartender più creativo sulla scena internazionale. ITALICUS Rosolio di Bergamotto, per eleggere il miglior aperitivo ispirato all’arte, ha ricevuto 1200 candidature provenienti da 15 Paesi in tutto il mondo.

In Italia su oltre 120 creazioni “liquide” sono stati premiati fino ad undici artisti del drink oggi in lizza per il titolo nazionale. La finale nostrana si terrà presso il Locale di Firenze, lunedì 2 maggio. In concomitanza, si terranno le selezioni negli altri Paesi partecipanti. A seguire, in occasione dell’apertura del Roma Bar Show, si svolgerà la finale globale il 29 maggio a Roma, dove convergeranno per l’ultimo round i vincitori dei titoli nazionali.

I bartender in gara si sono cimentati nella preparazione di cocktail per aperitivi a base di ITALICUS, traendo ispirazione da una qualsiasi forma d’arte – design, pittura, moda, musica e danza – ed esprimendo il massimo della creatività nella scelta di tipologia di bicchiere, guarnizioni, opzionale abbinamento food, colori e linee per un vero e proprio piece of art.

I cocktail italiani si sono distinti per attenzione alla sostenibilità e desiderio di rappresentare l’aperitivo come momento importante di una socialità ritrovata.

“L’Art of ITALICUS Aperitivo Challenge è una piattaforma creativa che ci connette con i talenti della mixology in tutto il mondo – commenta Giuseppe Gallo, fondatore di ITALICUS -. I bartender sono degli artisti che riproducono l’arte in forma liquida attraverso le loro passioni e il loro intelletto, rappresentando l’innovazione che sta alla base del mondo ITALICUS”.

GLI 11 FINALISTI ITALIANI

 “Opposites Gimlet” di Giacomo Acerbis, Donkey di Bologna

In questo cocktail di Giacomo Acerbis la mixology è un’arte con infinite possibilità di espressione, perché le opere miscelate servono per far parlare di sé ed esprimere la propria personalità.

 “Ukiyo-e” di Samuel Barlassina, The doping club di Milano

Il cocktail di Samuel Barlassina unisce la sua passione per il Giappone e l’arte del maestro Hokusai, in particolare per “La grande onda di Kanagawa”, scelta come opera a cui ispirarsi.

“Queen bee” di Marco Favretto, Il Mercante di Venezia

È la danza a ispirare questo drink, una danza particolare, quella delle api in natura, con cui comunicano fra loro. Il colore del cocktail è quello del miele e il polline è presente fra gli ingredienti.

“Symposium” di Marta Fonti, Alphonse Club di Livorno

La barlady Marta Fonti si ispira all’antica Grecia: nel Simposio si stava in compagnia, si parlava, si godeva della musica e della conversazione e si beveva vino con spezie e miele. Quello che chiamavano simposio ora lo chiamiamo aperitivo, un momento di gioia condiviso.

 “100*45” di Amir Mehrdoust, Locale Firenze di Firenze

Questo cocktail è ispirato al dipinto di Amedeo Modigliani “Jeanne Hébuterne in maglione giallo”, che mostra i tratti iconici della sua pittura. Così come Modigliani dava vita ai suoi quadri con colori e finezza d’altri tempi, anche Amir Mehrdoust con il suo cocktail esce fuori dagli schemi per muoversi verso un’altra dimensione.

“Timeless” di Alice Michela Musso, Blind Pig di Roma

Per creare il suo cocktail, Alice Michela Musso si è fatta guidare da uno degli artisti italiani più rivoluzionari della storia: Lucio Fontana, l’artista che ha segnato il passaggio dell’arte da forma bidimensionale a quella tridimensionale. ITALICUS rappresenta al meglio questo concetto, un rosolio che racchiude il sapore del progresso e del classicismo in una bottiglia.

“Tutto quadra” di Emilio Pecchioli, Rasputin di Firenze

Il suo cocktail è ispirato all’opera “Evolution” del pittore Armando Pèrez, esponente dell’astrattismo. Per lui l’opera perfetta deve contenere quattro elementi e un quadrato, ed Emilio Pecchioli ha voluto replicare quest’idea nel suo cocktail.

“Uniti si brinda!” di Emanuele Primavera, Cinquanta – Spirito Italiano di Pagni (Salerno)

Il punto di partenza di questo cocktail è che tutti gli italiani possano prepararlo con facilità per brindare a una nuova “unità” sotto il segno dell’aperitivo. Emanuele Primavera mixa ITALICUS a Savoia Americano per creare un cocktail profumato al bergamotto, dal sapore vinoso e agrumato.

“Eclisse” di Nicolò Rossi, Barrier di Bergamo

Nicolò Rossi per il suo “Eclisse” si è ispirato a una lampada di Vico Magistretti. Il famoso designer è stato un esponente della “Milano da bere” fino agli anni ’80. Nel bicchiere: liquore e soda con note di agrumi e un pizzico di stile.

“Kintsugi” di Valerio Sordi, House Of Ronin di Milano

Il drink di Sordi si ispira al Kintsugi, un’antica tecnica giapponese, una forma d’arte con cui cristalli e porcellane vengono riparati inserendo polvere d’oro per ridare un’anima agli oggetti. Gli ingredienti utilizzati danno nuova vita ad elementi facilmente deperibili, come lo spumante aperto o la frutta fresca, utilizzando tecniche moderne come le infusioni sottovuoto, l’uso di acidi alimentari o la latto-fermentazione.

“La Cravatta” di Dario Tortorella, L’Antiquario di Napoli

La moda è l’arte di rielaborare una materia prima per renderla un prodotto artigianale di stile e alta qualità. Allo stesso modo dal bergamotto nasce ITALICUS che a sua volta nelle mani del barman diventa un’opera d’arte in forma liquida.