Ogni mattina alle 10.00 sul canale YouTube di WORTH, gli ultimi progetti di economia circolare, produzione digitale, materiali ad alte prestazioni, innovazione sociale e artigianalità 4.0 dei designer europei. In cantiere anche una serie di webinar su come avviare un business creativo, approcciare il mercato e costruire & proteggere la propria brand identity.

15 ottobre 2020 –  Gioielli di design creati con il carbone, sistemi modulari di illuminazione  a controllo remoto per essere designer dei propri ambienti, zaini di pelle di micelio (organismo fungino): sostenibilità, customizzazione e uso spinto della tecnologia si confermano i key driver delle nuove generazioni di designer europei che, sotto il cappello WORTH Partnership Project, iniziativa finanziata dal programma COSME dell’Unione Europea, parteciperanno, dal 17 al 25 ottobre 2020, alla Virtual Dutch Design Week.

A partire dal 17 ottobre, WORTH Partnership Project avrà uno spazio dedicato sulla piattaforma della DDW dove sarà possibile scoprire narrative, immagini, video su tutti i progetti vincitori.

Inoltre, una serie di iniziative è in cantiere.

L’appuntamento è dal 17 al 23 ottobre, ogni mattina alle 10.00 sul canale YouTube di WORTH con 7 video meravigliosi per scoprire come i designer europei hanno interpretato in prodotti reali temi quali l’economia circolare, la produzione digitale, l’uso di materiali ad alte prestazioni, l’innovazione sociale e l’artigianalità 4.0 e il 19 ottobre alle 16.00 con il “Sustainable Makers Award 2020” organizzato dal British Council per eleggere il progetto fashion più sostenibile tra una serie di partner selezionati della Terza Call.

In aggiunta a queste iniziative, sempre su YouTube, si terrà una serie di webinar esclusivi che cominceranno il 20 ottobre alle 12.00 con l’incontro “Design your Creative Business” a cura dei mentor WORTH ed esperti di marketing Silvia Zancarli e Janos Keresnyei che, insieme ai designer Zuzana Kralova e Zerobarracento, vincitori rispettivamente della seconda e della terza call di WORTH, parleranno delle sfide incontrate dai piccoli business creativi e di come affrontarle attraverso lo sviluppo di un piano marketing realistico.  Il 21 ottobre alle 11.00 sarà la volta di David Parrish, esperto di industrie creative, che presenterà un metodo economico e veloce per testare i mercati, imparare e adattarsi durante il webinar “The Minimum Viable Product (MPV) for Innovative Diversification”. Il programma proseguirà il 23 ottobre alle 15.00 con l’appuntamento “Protect your brand identity” che vedrà protagonisti Anna Maria Stein, avvocato con esperienza internazionale in materia di proprietà intellettuale, Gaetano Grizzanti, CEO di UNIVISUAL Brand Consulting, professore universitario e autore del bestseller “Brand Identikit”, e la designer Simina Filat, vincitrice della Seconda Call WORTH, che aiuteranno i partecipanti a comprendere come costruire una brand identity, renderla un asset strategico e proteggerla.

WORTH Partnership Project è il più grande incubatore europeo in ambito creativo, con 152 progetti selezionati che coinvolgono 345 partner provenienti da 34 Paesi EU-COSME – dalla Francia alla Germania, Spagna, UK Italia, senza dimenticare Olanda, Slovenia, Moldavia, Estonia, Svezia, Finlandia, Montenegro, Serbia, etc. Questo progetto della Commissione Europea è un laboratorio unico dove i designer europei possono sperimentare i vantaggi offerti da collaborazioni transnazionali e dalla partecipazione a un mercato interno di oltre 500 milioni di persone. 

Di seguito tutti i dettagli relativi ad alcuni dei progetti che coinvolgono aziende e designer italiani, le immagini sono disponibili a questo link.

ULTRA

Nazioni coinvolte: Italia e Spagna

Creare gioielli di design partendo da un materiale inedito come il carbone: è questo il concept a cui hanno lavorato Sara Barbanti, designer italiana specializzata nella creazione di gioielli contemporanei, e Synthelast, azienda spagnola che opera nel settore dei materiali plastici, progettando, sviluppando e ottimizzando polimeri ed elastomeri.  

Il legno che viene utilizzato per creare il carbone per le opere d’arte proviene dal frutteto della famiglia della designer: quando le piante muoiono hanno così la possibilità di continuare a vivere trasformate in gioielli, creando un legame indissolubile con il mondo naturale. Questo materiale trova così nuova vita ed esprime potenzialità nuove che prima erano nascoste, invitando l’osservatore a guardare oltre ciò che viene generalmente definito bello o prezioso, aprendosi a forme d’arte alternative. Nasce così una nuova tipologia di gioiello che vive di contrasti: luce e oscurità, materiali poveri con altri più nobili, forme organiche combinate con altre più semplici.

Ultra vuole essere una riflessione su come un materiale generalmente considerato di scarto e “povero” possa diventare prezioso. Il carbone, pur essendo inusuale, è infatti un materiale perfetto per la creazione di gioielli: proviene dalla natura, è di un bel colore nero uniforme e consente di giocare con le sue forme casuali per creare qualcosa di unico”, sottolinea Sara Barbanti. 

Hi-lamp

Nazioni coinvolte: Italia e Armenia

Un inedito sistema modulare d’illuminazione che consente di creare soluzioni ad hoc per ciascun ambiente: è questo il progetto a cui hanno lavorato Smooland, azienda italiana di design artigianale specializzata nella realizzazione di oggetti di design, e Ani Sahakyan, giovane industrial designer armena. Hi-Lamp permette a ciascuno di creare l’illuminazione di cui ha bisogno, fornendo moduli disponibili in varie forme e colori che possono trovare spazio sul muro, sui pavimenti o su un tavolo per creare soluzioni personalizzate che danno ampio spazio a creatività e divertimento. Grazie all’utilizzo di un’app dedicata, Hi-Lamp rende la casa smart consentendo il controllo da remoto dei moduli.

“Il nostro progetto mira a cambiare la cultura dell’illuminazione e il suo impatto sulle persone, creando un’efficace e inedita commistione di design e tecnologia”, raccontano i designer di Smooland.

Biolea

Nazioni coinvolte: Italia e Olanda

Sostituire la tradizionale pelle di animale con pellame originato dal micelio, organismo fungino, per creare uno zaino unico nel suo genere. A ideare il rivoluzionario conceptalla base del progetto “Biolea” la startup MOGU, che sviluppa tecnologie innovative seguendo i principi dell’economia circolare, e lo studio con base ad Amsterdam Officina Corpuscoli che fornisce consulenza creativa sviluppando progetti sia propri che per conto terzi.

Il processo di creazione è stato molto articolato: i campioni dei primi materiali sono stati manipolati e testati per verificare la fattibilità delle lavorazioni meccaniche (come cucitura, goffratura e termolegatura) e per convalidare il loro comportamento meccanico (resistenza alla trazione, resistenza agli strappi e all’abrasione). Tutte queste valutazioni hanno consentito ai partner del progetto di individuare protocolli specifici e si sono rivelate essenziali per comprendere a fondo la risposta dei materiali alla lavorazione. Un procedimento accurato che ha consentito di definire il design del prodotto e di crearne un primo prototipo.

La pelle derivata dal micelio rappresenta un materiale senza precedenti in termini di sostenibilità ed etica in quanto viene prodotta utilizzando i residui di altre industrie, senza l’utilizzo di sostanze chimiche tossiche e senza l’impiego di materiali di provenienza animale. Per tutte queste sue caratteristiche, questo materiale è in grado di condurre la creatività dei brand a nuovi livelli,” dichiara Stefano Babbini, CEO di MOGU.