Per il 49% delle donne intervistate da Kleresca, azienda attiva in ambito dermatologico, i segni dell’acne tardiva influenzano negativamente le relazioni romantiche

L’energia luminosa fluorescente alternativa ai trattamenti farmacologici

Nell’immaginario comune l’acne è un disturbo circoscritto all’adolescenza. In realtà gli stessi sintomi possono essere riscontrati anche in età adulta e specialmente nella popolazione femminile diventano causa di disagio psicologico e sociale. Sono questi i risultati riscontrati da Kleresca, azienda attiva in ambito dermatologico.

Acne tardiva, un problema per la vita di tutti i giorni

Secondo il 32% delle donne intervistate, l’acne impatterebbe in maniera negativa sulla propria autostima, mentre il 26% mal sopporterebbe l’idea di essere schiava del trucco correttivo per rendersi ‘presentabile’. Oltre la metà di loro invece (52%) è convinta che l’acne e le sue cicatrici possano rendere più difficili le relazioni interpersonali: un dato che sale al 55% se ci si focalizza sulle giovani donne fino ai 35 anni e al 59% per la fascia 36-45. La sfera romantica non sarebbe esente da insicurezze e il 49% vede nella patologia un ostacolo concreto alle relazioni sentimentali.

“Il pensiero comune è che l’acne, e tutte le problematiche connesse, sia una malattia che rimane circoscritta all’adolescenza”, commenta il dermatologo e dottore di ricerca in biomedicina e scienze immunologiche Matteo Bordignon. “Quando persiste oppure si manifesta per la prima volta dopo i 20 anni, può risultare ancora più difficile da accettare e affrontare, creando grande frustrazione nel paziente e aumentando il rischio di disturbi come ansia sociale e depressione”.

Minore impatto invece si riscontrerebbe in ambito lavorativo: il 43% delle intervistate non crede che l’acne possa rendere più complicato il rapporto con colleghi o clienti, mentre il 40% pensa l’opposto. Ma le percentuali si ribaltano se si prende in considerazione la fascia fino ai 35 anni: il 39% contro il 44%.

I rimedi contro l’acne tardiva

Per affrontare il problema dell’acne tardiva, l’83% delle donne intervistate risulta disponibile a rivolgersi ad uno specialista della pelle. Gli studi di settore indicano come causa di questo problema una combinazione di quattro eventi principali: eccessiva secrezione di sebo, ostruzione dei follicoli o pori, presenza di batteri C. Acnes, e infiammazione.

“Per trattare l’acne abbiamo a disposizione un ventaglio di prodotti farmacologici sia topici sia orali, dai retinoidi agli antimicrobici e antibiotici, tra cui scegliere in base alla gravità e agli specifici sintomi della patologia”, informa il dottor Bordignon. “Oggi ci sono anche alternative ai farmaci, come l’energia luminosa fluorescente, che penetra delicatamente la cute innescando i naturali processi delle sue cellule. Rispetto alle soluzioni tradizionali ha pochissimi e leggeri effetti collaterali, tutti transitori, e può essere effettuata tutto l’anno perché non provoca fotosensibilità”.

L’energia luminosa fluorescente è alla base del Kleresca® Acne Treatment, un trattamento non invasivo che uccide i batteri responsabili dell’acne, riduce l’infiammazione e stimola la produzione di collagene, attenuando le cicatrici dovute all’acne. Il trattamento, che combina l’azione della luce LED a quella dei cromofori presenti in uno speciale gel che viene applicato sulla cute, ha una durata di 9 minuti e il protocollo prevede in genere due sessioni a settimana per sei settimane.