• DHL ha distribuito più di 200 milioni di dosi di vaccino in oltre 120 Paesi coinvolgendo più di 350 strutture e destinando oltre 9mila voli

  • Dal 2022 saranno necessarie altre 7-9 miliardi di dosi di vaccini all’anno per mantenere bassi i tassi di (re)infezione e rallentare il ritmo di nuove mutazioni del virus

  • Consegne last mile adattate a livello locale, modelli di distribuzione e uno stoccaggio costante di vaccini saranno i tre pilastri fondamentali anche dopo il 2021

DHL Global Forwarding – È passato più di un anno dal giorno in cui il mondo si è svegliato con la notizia di un nuovo virus, il SARS-COV-2. Quella che è seguita è stata la più grande crisi sanitaria globale degli ultimi cento anni. Ogni aspetto della società ha subito un mutamento importante e l’industria logistica ha giocato un ruolo fondamentale nella gestione della supply chain degli strumenti fondamentali per gestire l’emergenza sanitaria: medicine, dispositivi medici, vaccini, kit di test, DPI. Fino ad ora, DHL ha distribuito più di 200 milioni di dosi dei vaccini autorizzati in oltre 120 Paesi, coinvolgendo oltre 9mila voli e 350 strutture. Per dare il via a una strategia di distribuzione efficace, DHL ha stretto collaborazioni con aziende del settore farmaceutico ed enti pubblici, creando servizi dedicati per rispondere a nuove esigenze. “Revisiting Pandemic Resilience” è l’ultimo White Paper dI DHL e la divisione DHL Global Forwarding racconta quello che l’industria logistica ha imparato finora e come le nuove soluzioni saranno fondamentali per gestire le emergenze del futuro.

“L’industria logistica e la supply chain giocano un ruolo chiave nella gestione delle pandemie” afferma Mario Zini, Amministratore Delegato di DHL Global Forwarding. “Mantenere in funzione una catena di distribuzione veloce ed efficace per garantire la consegna delle forniture sanitarie essenziali ci ha lasciato lezioni preziose per il presente e il futuro. Abbiamo avviato nuovi servizi dedicati alla distribuzione dei vaccini con una velocità senza precedenti. Siamo convinti che tutti i settori industriali e tutte le nazioni debbano lavorare insieme per portare a termine con successo questa fase della pandemia. D’ora in avanti, dovremo concentrarci sulla creazione di partnership forti e sull’analisi dei dati che abbiamo raccolto, elementi chiave per trarre conclusioni e trovare nuove soluzioni. Per i prossimi anni, da una parte dovremo tenere monitorati i volumi dei vaccini disponibili e la loro gestione, mantenere efficienti le infrastrutture e le attuali disposizioni, dall’altra avremo bisogno di pianificare le fluttuazioni stagionali con una piattaforma stabile e ben strutturata”.

Ci sono stati importanti risultati nella ricerca e sviluppo, nella produzione, nella gestione della supply chain che aiuteranno a superare questa crisi globale. Il passo più importante è stato fatto proprio nel mondo della ricerca scientifica, con lo studio di un vaccino in un tempo cinque volte più veloce rispetto a qualsiasi altro in passato e la relativa produzione in tempi record. L’industria logistica ha saputo tener testa a una delle difficoltà più grandi che si è trovata ad affrontare negli ultimi anni: il trasporto – senza precedenti – del vaccino a una temperatura fino a -70°; nonostante questo ostacolo, la distribuzione è stata tre volte più veloce delle tempistiche standard. Un altro settore che ha giocato un ruolo chiave nella gestione dell’emergenza è stato quello della sanità pubblica e della politica che hanno fornito un quadro favorevole al rapido sviluppo del vaccino e alla sua diffusione.

 

La collaborazione è la chiave per la distribuzione globale del vaccino

Per ottenere alto il livello di immunizzazione su scala globale sono necessarie dieci miliardi di dosi di vaccino. Ad oggi però, solo quattro paesi hanno raggiunto tassi di vaccinazione superiore al 50% e molti dei restanti Paesi e territori hanno infrastrutture meno sviluppate e rendono più difficile la gestione della supply chain del vaccino. Per accelerarne la distribuzione, è necessario considerare i seguenti fattori:

 

  • è fondamentale promuovere la collaborazione tra industrie e governi di tutto il mondo, stringendo partnership e basandosi sui dati raccolti.
  • Per avere flussi di approvvigionamento sicuri in entrata è necessario avere una gestione proattiva della capacità di trasporto e una gestione efficiente dei flussi di ritorno per gli imballi. Questo è un fattore particolarmente critico perché più del 95% delle dosi di vaccino Covid-19 sono prodotte in soli 8 Paesi e devono essere consegnate in tutto il mondo.
  • I modelli di distribuzione dell’ultimo miglio, una volta adattati a livello locale, devono essere strutturati strategicamente secondo la posizione dei magazzini principali, la sincronizzazione del flusso dei vaccini e degli altri dispositivi medici, insieme al numero e alla posizione dei punti di vaccinazione.

 

Lungo tutto il 2021 e per gli anni successivi, l’infrastruttura logistica e la gestione della supply chain devono essere mantenute a questo livello per sostenere le altre 7-9 miliardi di dosi di vaccino necessarie per mantenere bassi i tassi di (re)infezione e rallentare il ritmo delle mutazioni del virus.

 

Un piano d’azione ad hoc per prevenire le emergenze

Pianificare il futuro è essenziale per identificare e prevenire le crisi sanitarie attraverso partenariati attivi, sistemi di allarme globali, un’agenda integrata di prevenzione delle epidemie e investimenti mirati in ricerca e sviluppo. Espandere e istituzionalizzare il contenimento del virus e le relative contromisure (ad esempio, il tracciamento digitale dei contatti e le scorte dei vaccini) saranno le due azioni fondamentali per garantire una preparazione strategica e tempi di risposta più efficienti. Per facilitare una rapida diffusione dei farmaci (diagnostici, terapeutici e vaccini), i governi e le industrie dovrebbero istituire una capacità di produzione sempre pronta, programmare la ricerca, la produzione e i piani di approvvigionamento, insieme all’ottimizzazione della distribuzione a livello locale.